L’arte in piscina
L'idea che ha scatenato questo progetto è stata molto semplice e divertente: con Laura stavamo allestendo la mia prima mostra in hotel e non sapevamo dove mettere un quadro; come spesso mi capita.. scherzando.. le ho detto: "potremmo buttarlo in piscina" l'idea assurda di per se ci ha fatto ridere, ma negli occhi di Laura ho visto scattare qualcosa..
Venezia sommersa
8 anni fa stavamo preparando una delle mostre più belle che ho realizzato con la collezione Venezia sommersa. Vi ripropongo la mia intervista sulla mostra Art-lantis, sul fondo della piscina del Belmond Hotel Cipriani di Venezia.
Cosa è per te Venezia e come la immaginerai nel futuro?
Venezia è la città dove sono nato, la città dove vivo; per me Venezia è un magnete, ma più che Venezia il vero magnete è l’acqua. Acqua che ha sempre fatto parte dei miei lavori, inizialmente in maniera involontaria, nell’ultimo periodo più ricercata. Il futuro che vedo per Venezia spero non sia sommerso ma immerso, la mia venezia non è distrutta da un cataclisma ma semplicemente ripulita e riportata forzatamente a un contatto con la natura.
Quali sono da fotografo i luoghi più alternativi da fotografare in questa città?
Ho sempre cercato luoghi nascosti da catturare con i miei video e le mie foto, non sono mai stato interessato ai luoghi comuni. Ripenso al mio primo documentario: Nero pece. Venezia è da scoprire, è bello perdersi tra le calli senza meta, è proprio in quei momenti dove non cerchi nulla che Venezia ti regala il meglio di se e ti fa scoprire luoghi nascosti e meravigliosi. Il mio consiglio è di allontanarsi dai luoghi comuni.
Perché l’acqua?
L’acqua mi affascina, mi terrorizza se penso alle profondità degli abissi, forse mi attrae così tanto perché non l’ho ancora capita a fondo. L’acqua può essere contenuta, scivola sulle forme, sommerge, riempie.. può essere il soggetto del progetto o essere rilegato in secondo piano; è un tema che va sviluppato in più forme e che mi da sempre nuove idee per esprimere concetti. L’attuale società liquida mi aiuta, per fare una citazione.
Cosa ha per te il Belmond Hotel Cipriani che altri alberghi non hanno e perché hai deciso di buttarti in questa avventura?
L’hotel Cipriani essenzialmente è un ambiente “amico”, dovuto non dall’edificio in se ma dalle persone che lo gestiscono e che gli danno vita. Ho scoperto molte persone eccezionali nel corso degli anni, persone disponibili che hanno sempre aiutato e stimolato il mio essere artista. L’idea che ha scatenato questo progetto è stata molto semplice e divertente: con Laura stavamo allestendo la mia prima mostra in hotel e non sapevamo dove mettere un quadro; come spesso mi capita.. scherzando.. le ho detto: “potremmo buttarlo in piscina” l’idea assurda di per se ci ha fatto ridere, ma negli occhi di Laura ho visto scattare qualcosa.. l’idea poteva non essere assurda. Ed ecco qui dopo qualche anno.. al vostro giudizio, la nostra idea realizzata.
Cosa faresti se non fossi fotografo?
Non vivo solo di fotografia, faccio molte altre cose durante le mie giornate, che spaziano dall’arte in senso generico alla formazione, ma essenzialmente amo i rapporti umani, mettermi in gioco.
C’è un messaggio positivo in queste foto di Venezia sommersa? Quale?
Venezia sommersa è un messaggio positivo; certo.. bisogna però fare uno piccolo sforzo e andare oltre l’immagine in se, che per un lavoro fotografico può sembrare strano. La domanda da porsi è: perché un veneziano decide di realizzare una serie di quadri con la sua città sommersa? Odia la sua città a tal punto? La mia Venezia non è distrutta ma sommersa; gli edifici sono intatti, a me piace immaginarli.. “ripuliti” .. ripuliti dallo sporco che crea l’essere umano?
Cosa da Venezia ad un giovane artista e cosa toglie?
Venezia non è un luogo facile, essenzialmente viene usata dalle persone che ci lavorano e in pochi pensano a chi ci vive. Venezia offre molti momenti importanti per poter esporre l’arte di un artista ma sono luoghi a beneficio di pochi.
Marco Rizzo
Venezia sommersa
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