San Giuseppe e le sue opere
In occasione della Festa de San Piero de Casteo 2023, sarà allestita una selezione della mostra fotografica di 34 opere, in occasione del centenario 1923/2023 della Chiesa di San Giuseppe. Gli scatti sono stati realizzati dal fotografo Marco Rizzo.
Mostra fotografica di Marco Rizzo
La chiesa di San Giuseppe conserva ancora la mistica umiltà degli edifici conventuali. In origine la chiesa e il convento, appartenevano alle monache Agostiniane. Il fabbricato venne riedificato a metà XVI secolo per decreto del Senato. L’edificio, del cui progetto non si conosce l’autore, sorge lungo il canale, con il fianco sinistro scandito da doppie lesene, in epoca successiva interrotto da finestroni semicircolari.
La facciata
La facciata del tipo a capanna, definita agli angoli da una coppia di lesene appena rilevate, presenta un frontone triangolare, un piccolo occhio centrale e due finestre allungate. Essa prospetta un campo definito lateralmente dal corpo del convento e dal canale. È costituita di semplici linee classicheggianti e l’unico elemento di spicco è costituito dal portale sormontato da un bassorilievo con l’Adorazione dei Magi, opera di Giulio del Moro, che, risalente alla prima metà del XVI secolo, venne commissionato dalla famiglia Grimani. Il resto dell’edificio è soltanto intonacato.
L’interno
L’interno, a una sola navata, con profondo presbiterio absidale introdotto da un alto arcone affiancato da due cappelle, conserva la mistica umiltà delle chiese conventuali.
il soffitto
Il soffitto piano (540 mq.), affrescato con prospettive architettoniche e colonnati, è di Gianantonio Torri che vi lasciò tre vani nei quali Antonio Ricchi da Lucca ritrasse splendide immagini di san Giuseppe in gloria, Sant’Agostino e Santa Monica.
La composizione, che illusivamente raddoppia verso l’alto il volume della chiesa e ne sfonda gli spazi era senz’altro con i suoi oltre 540 mq. di superficie, il più significativo e vasto esempio del genere nella seconda metà del XVII secolo, quando ormai gli artisti locali diffidavano di una tecnica, inadatta alle caratteristiche climatiche, ambientali e costruttive della città.
la cappella maggiore
Il procuratore di San Marco Girolamo Grimani fece fabbricare la cappella maggiore, adorna di fini marmi e fece dipingere da Paolo Veronese la pala con L’Adorazione dei Pastori con, sulla sinistra, San Girolamo, il Santo del suo nome, una delle opere più significative per la morbidezza dei colori e la collocazione delle figure oggi risulta anche se recentemente restaurata, assai deperita.
il campanile
Il campanile, a torretta ottagonale con cuspide in piombo a spicchi inflessi e cella a otto fornici, emerge dalla falda di un tetto. Innalzato nel corso del XVII secolo e alto 22 metri.
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